Orologio solare "del Pastore"

E' la meridiana tascabile più antica e nota per la sua praticità, compagna dei brevi spostamenti legati a motivi di lavoro. Non è ritenuto un orologio universale al pari dell' anello equinoziale in quanto il suo utilizzo è limitato per lo più alle vicinanze dei luoghi che hanno la stessa latitudine. 

La sua invenzione è stata attribuita a Hermannus Contractus, monaco studioso tedesco del XI secolo mentre per altri  studiosi la paternità è legata al fiorentino Paolo dell Abaco, vissuto nel 1300 . E' stato comunque trovato un  esemplare in buone condizioni di epoca romana ad Este (PD), testimonianza della sofisticata capacità di calcolo dei matematici greci, allora diffusi e ricercati in tutto l'impero. Sta di fatto che questo tipo di orologio si trovava ancora nelle mani dei pastori e dei contadini dei Pirenei fino a mezzo secolo fa.
 

Questa è formata da un cilindro, munito di un cappello girevole dotato di uno stilo ripieghevole ed asportabile durante il trasporto. Sulla superficie cilindrica sono incise delle generatrici verticali contraddistinte dalle date, solitamente, del primo ed ultimo giorno di ogni mese dell' anno e da un fascio di linee curve che indicano le ore. Una stessa linea, esclusa quella delle ore 12, porta la doppia indicazione antimeridiana e pomeridiana.

Il funzionamento è molto semplice e si basa
sull' altezza angolare del Sole nelle varie stagioni
dell' anno ed alle diverse ore del giorno.
Lo strumento va tenuto ben verticale, condizione che si può ottenere sospendendo tutta la colonnina ad un adeguato supporto.
Si ruota preventivamente il cappello con lo stilo orizzontale fino ad incontrare sulle generatrici la data del giorno di lettura e si gira tutto lo strumento in direzione del Sole fino a che
l' ombra dello stilo non risulti verticale sulla superficie cilindrica: l' indicazione oraria viene fornita dalla estremità dell' ombra dello gnomone.

Modello di meridiana del Pastore proveniente da collezione privata.