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idea
del tempo
come realtà che scorre lenta ma inesorabile è nata con l'uomo ed è stata
personificata nel movimento apparente nella volta celeste del Sole, della Luna e
delle stelle. Le antiche culture, dall' Asia alle Americhe,
adoravano questi astri come dei, ma non il popolo ebraico che, tra i
primi nella storia, ha ipotizzato il tempo come entità nelle mani
di
un unico Dio.
Abbiamo testimonianze molto antiche sulla misurazione del tempo, come il
monumento preistorico di Stonehenge ed il tempio del 1250 a. C. di Abu Simbel in
Egitto, opere che indicavano la levata ed il tramonto del Sole e della Luna in
date particolari. Molti
reperti archeologici del vicino Oriente indicano un orientamento di edifici
dedicati al culto lungo la linea meridiana, stabilita o con l'osservazione delle
stelle o con l'ombra di un bastone conficcato perpendicolarmente nel terreno (lo
gnomone).
Di
certo la suddivisione del giorno in 24 parti, 12 di luce e 12 di buio risale
agli Assiri ed ai Babilonesi, intorno
al VIII° secolo a.C. come pure la divisione sessagesimale delle ore.
Obelischi e marchet dell' antico Egitto, emicicli,
scafi, plinti, coni, sfere della civiltà greco-romana,
fino alle meridiane ottiche su parete o in camera oscura del secondo
millennio, non sono che alcuni dei molti segnatempo inventati
dall'uomo.
Risulta utile esporre una panoramica, non certo esaustiva, visti anche
i continui studi, dibattiti
e ricerche in corso, sui principali sistemi
orari utilizzati nella storia.
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